«Questa è un’importante vittoria per agricoltori e, soprattutto per i consumatori, cui si offre la possibilità di conoscere la provenienza della frutta impiegata nei succhi, nelle conserve o nelle marmellate; dei legumi in scatola o della carne utilizzata per salami e prosciutti, ma anche per difendere in sede europea l’efficacia dei decreti nazionali», afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.
All’esultanza già espressa da Coldiretti si è unito anche il Ministro delle politiche agricole, Gian Marco Centinaio. «Con questa legge vince il Made in Italy, i produttori onesti e i consumatori che ora potranno scegliere in totale trasparenza cosa acquistare. Stop alle informazioni ingannevoli e false sulle nostre tavole».
Nonostante tutto, affiorano dubbi dal presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio, sono concreti: «La questione dell’etichettatura è materia armonizzata a livello europeo proprio per evitare di introdurre obblighi per le sole imprese nazionali che, in questo modo, sarebbero le uniche a sostenere l’aggravio dei costi derivanti dalle misure introdotte e si troverebbero in svantaggio competitivo rispetto alle altre imprese dell’Ue che non sono costrette ad applicare tale normativa».
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