Il 7% della superficie agricola dell’Unione Europea (pari a 12,6 milioni di ettari) è coltivata in maniera biologica; in cinque anni la cifra è cresciuta del 25%.
Per superficie totale viene intesa la somma delle “superfici in conversione” e delle “superfici certificate” e prima che un’area possa essere considerata “biologica” deve essere sottoposta ad un processo di conversione, che può richiedere 2-3 anni a seconda del raccolto.
Tra gli Stati membri dell’UE, i paesi con le maggiori quote di superfici utilizzate per l’agricoltura biologica sono stati l’Austria (23,4%), seguita dall’Estonia (19,6%) e Svezia (19,2%). Fuori dal podio l’Italia che si ferma al 14,9%, con dietro Repubblica Ceca (14,1%), Lettonia (13,9%) e Finlandia (11,4%).
Sotto il 10% gli altri paesi, con Malta (0,4%), Irlanda (1,7%), Romania (1,9%), Bulgaria (2,7%) e Regno Unito ( 2,9%) che chiudono la “classifica”.